La casa "dei dolii" di Montereale Valcellina

Pur non essendo più visibili i resti dell'antica struttura nel sito, l'area archeologica riveste grande interesse in quanto si riferisce al più importante esempio di casa della piena età del ferro scoperta a Montereale Valcellina e a uno dei meglio conservati nell'intero Friuli Venezia Giulia.
E' per tale motivo che, si è deciso di presentare una scheda di approfondimento su questo contesto.
E' per tale motivo che, si è deciso di presentare una scheda di approfondimento su questo contesto.
Lo scavo, condotto tra il 1990 e il 1993, ha messo in luce i resti di un edificio originariamente a due piani.
Del piano superiore, più ampio e forse formato da più ambienti, sono state individuate solo alcune tracce. Infatti, dopo circa un secolo di vita della casa, un incendio provocò il crollo della struttura, che collassò nel piano sottostante, ossia in quello seminterrato; qui il fuoco ha permesso il mantenimento allo stato carbonizzato anche dei materiali organici normalmente deperibili.
Questo vano, di forma quadrangolare, era scavato nella ghiaia naturale per circa due metri; le pareti erano rivestite da tavole di legno sostenute da pali verticali infissi nel terreno e isolate da un basso muretto in ciottoli e lastre di pietra.
Alcuni dei materiali rinvenuti si riferiscono alle attività che si svolgevano nel piano superiore, in particolare pani di argilla per la lavorazione della ceramica, cesti colmi di orzo e vasi da cucina e da mensa. Sono, invece, da attribuire all'ambiente seminterrato e alla sua probabile funzione di magazzino i grandi contenitori in terracotta ("dolii", da cui il nome attribuito alla casa) ritrovati schiacciati sul posto e destinati a contenere qualche alimento.
Risultano alquanto interessanti anche gli oggetti in metallo, finiti o semilavorati, attribuibili sia agli ambienti fuori terra sia a quello seminterrato; tali reperti permettono di ipotizzare che all'interno della casa si svolgesse un'attività legata alla lavorazione dei metalli.
Del piano superiore, più ampio e forse formato da più ambienti, sono state individuate solo alcune tracce. Infatti, dopo circa un secolo di vita della casa, un incendio provocò il crollo della struttura, che collassò nel piano sottostante, ossia in quello seminterrato; qui il fuoco ha permesso il mantenimento allo stato carbonizzato anche dei materiali organici normalmente deperibili.
Questo vano, di forma quadrangolare, era scavato nella ghiaia naturale per circa due metri; le pareti erano rivestite da tavole di legno sostenute da pali verticali infissi nel terreno e isolate da un basso muretto in ciottoli e lastre di pietra.
Alcuni dei materiali rinvenuti si riferiscono alle attività che si svolgevano nel piano superiore, in particolare pani di argilla per la lavorazione della ceramica, cesti colmi di orzo e vasi da cucina e da mensa. Sono, invece, da attribuire all'ambiente seminterrato e alla sua probabile funzione di magazzino i grandi contenitori in terracotta ("dolii", da cui il nome attribuito alla casa) ritrovati schiacciati sul posto e destinati a contenere qualche alimento.
Risultano alquanto interessanti anche gli oggetti in metallo, finiti o semilavorati, attribuibili sia agli ambienti fuori terra sia a quello seminterrato; tali reperti permettono di ipotizzare che all'interno della casa si svolgesse un'attività legata alla lavorazione dei metalli.
Curiosità
Come si è già accennato, l'incendio che ha provocato la distruzione della casa dei dolii ha, allo stesso tempo, permesso la conservazione delle sue parti deperibili. A questo proposito risulta di grande interesse il recupero di alcuni cesti che contenevano una notevole quantità di spighe carbonizzate di orzo, forse corrispondenti all'intero raccolto dell'anno.Degna di nota anche la scoperta di alcune lastre figurate in terracotta, che testimoniano l'uso di decorare internamente ed esternamente la casa con elementi ornamentali, come sappiamo avveniva diffusamente nel mondo etrusco.
Il sito nel tempo
La casa fu abitata nel V secolo a.C., mentre l'incendio che ne provocò la distruzione risale molto probabilmente agli inizi secolo successivoGli oggetti ritrovati
Nel Museo di Montereale Valcellina, di prossima apertura, saranno presentati al pubblico numerosi reperti provenienti dalla casa.In particolare verranno esposti i numerosi oggetti in metallo, finiti e semilavorati, attribuibili sia alla vita quotidiana che si svolgeva all'interno della casa, sia ad un'attività artigianale di lavorazione dei metalli.
Uno spazio particolare verrà, inoltre, dedicato ai dolii, ossia ai grandi contenitori in terracotta, che sono stati restaurati e di cui è stata, quindi, riproposta, attraverso delle integrazioni, la forma originaria.
Da non dimenticare anche le macine, sia del tipo "a sella" che "a tramoggia", di cui sono stati ritrovati alcuni esemplari che si possono associare proprio ai resti di cereali rinvenuti carbonizzati nella casa.
Per saperne di più
La casa dell'età del ferro. Il restauro dei metalli (a cura di S. Corazza e A. Colonnello), Circolo Culturale Menocchio, Montereale Valcellina 1998.Galleria immagini
Informazioni turistiche
Indirizzo
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Telefono
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Visitabile

Informazioni condizioni
di visita
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La casa dei dolii non è visibile al pubblico
Bar

Ristorante

Museo

Tipologia di sito
abitazione
Periodo storico
protostoria

Scheda scritta da Chiara Magrini
Ultimo aggiornamento: 20/05/10 08:50